Sono tornata dopo una nuova vacanzina. A Cervia si stava benissimo, sole, arietta, buon cibo e spettacoli. Più di così! Sono tornata alla formula B&B, mangiando qua e là possibilmente piatti a base di pesce. Ho gradito lo spettacolo delle barche della costa dei salinari che partono verso Venezia per portare il preziosissimo sale e i giardini sistemati dalle varie città del mondo , una traduzione molto affascinante, perché attraverso il verde di costruisce un paesaggio coinvolgente.
Tanti bambini e tanti nonni, i giovani a ballare. I bambini mi lasciano sempre di stucco, per quello che dicono e fanno, spesso molto più saggi dei loro genitori.
Matteo,seduto sul lettino in spiaggia, brontola da alcuni minuti sempre più forte .
“Voglio tornare a casa. Voglio tornare a Milano, là si sta più bene.” “Perché?” “Perché si dorme tutto il giorno.”
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La mamma osserva la merce sul banchetto, mentre il bambino dal passeggino Urla” Basta, sono stanco, voglio andare via.”
La mamma ” E’ un tipo strano”dice rivolta agli astanti. “Aspetta che poi andiamo.” Lui ,spazientito, scende dal passeggino, afferra il manico e spinge, andandosene. La madre lo trova una bancarella più avanti perduto in una folla compatta e colorata.
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“No, mamma, ti prego, non comperare quelle scarpe così alte ( tacco 15) che poi cadi e ti fai male!”
Il ritorno i città è stato tremendo, tira un’aria calda e furiosa, che sembra di essere in un libro di Lansdale.