Tag: paura

La paura dei controlli.

Da giorni mi chiedo se ha senso parlarne in pubblico o no. Ma la paura mi sta corrodendo le speranze, i mille dubbi non mi abbandonano. Quando arrivo intorno all’area controlli vado in tilt, e mi vengono in mente racconti d’ospedale che credevo cancellati per fare posto alla speranza, al domani. Mi devo distrarre da questo pensiero che si concretizza in sbadataggine e superficialità nelle cose che faccio. Paura di dover ricominciare o peggio. Ogni controllo è un tormento, un’ansia che accresce. Forse dovrebbe essere il contrario, ma lui è subdolo, indomabile. Non dovrei avere pensieri negativi, dovrei essere positiva e guardare a cosa farò dopo, che non sarà bellissimo. Forse anche il pensiero del dopo, in tutti sensi mi fa paura, non so. Continuare a sorridere, a far finta di niente, per non spaventare chi mi sta vicino, per non trascinarli nel mio gorgo di paura.Una volta, prima, nell’altra vita, quando ero così stemperavo l’irritazione con lo shopping, ma ora non mi interessa più. Nemmeno il cibo che ho sempre apprezzato e cucinato con grande amore. Ora, per stemperare lo scarso risultato nel piati chiedo se ho impiattato bene, ridendo, alla Masterchef. Uno spinacio cotto con una mandorla sopra è meglio dello spinacio cotto e basta. Per fortuna c’è il sole che scalda. Ne ho bisogno.

Gennaio, mese dei saldi e delle novità

I saldi sono un appuntamento a cui difficilmente si manca, anche solo per un giaccone per l’anno prossimo o un oggetto desiderato da molto. Io quest’anno non farò il giro dei saldi per alcuni motivi, manca il denaro, non avendo divorziato dal pensionato mancano 100000 euro al giorno per i miei bisogni primari.  Mi rendo conto che non ho desideri. Questo mi preoccupa. Sono in un periodo di ferma, come se tutto andasse bene e non avessi bisogno di nulla. Non è vero naturalmente, come tutti ho da qualche parte delle voglie, ma ho la sensazione di essere stata repressa in qualche modo. Dalla indigestione di cattive notizie ( la strategia della paura funziona benissimo anche in questo periodo) alla indigestione di politici senza programmi e senza valori solidi, per me intendo. Dalla visione pessimistica  a tutto tondo rimarcata anche dalle comunity tipo F.B.

Allora mi sono posta una domanda: se sono così al quinto giorno dell’anno, che dovrebbe essere il periodo più illusorio e pieno di buoni propositi, come sarà a novembre?

Cercherò di non affossarmi più di così. Ma ora il problema più grosso: ho i capelli bianchi e lunghi per scelta, ma alcuni amici mi dicono di colorarli. Io mi guardo in giro e in effetti non se ne vedono tante di chiome così. La domanda la rivolgo a voi : che fare? Tingerli o lasciarli come natura ha deciso? Insomma le donne sono più interessanti con i capelli bianchi o colorati?

La fine del mondo e il Natale Triste

Se domani sarà la fine del mondo addio a tutti e ciao ciao al futuro. C’è poco da dire. Se dopo le ore ?, non so quando, saremo tutti scomparsi è  stato un piacere avervi conosciuti ma finisce lì.

Se non sarà la fine del mondo ci  toccherà continuare a soffrire per il futuro, fra problemi di salute, denaro e amore ( sono le tre classiche domande dei tarocchi). La salute e l’amore vanno a random, il lavoro c’è e non c’è, parlo in generale naturalmente, io ancora ce l’ho. Ma c’è un sentimento, forse è meglio dire una sensazione di tristezza e poca gioia nell’aria che fa quasi paura. Prendo spunto da alcune riflessioni che mi ha inviato un amico. Sì ognuno di noi ha dei problemi, come sempre, ma quest’anno si sono fatti più pregnanti, dimorano stabilmente nei pensieri senza andarsene. E’ triste. Penso che per assurdo ero meglio lo scorso anni, ero piena di speranza, anche se sfinita, ero piena di progetti, di pensieri positivi. Ora complice il freddo e anche questa tristezza che aleggia su tutto sono più preoccupata e meno propositiva. A perte l’dea di andare a camminare, ma come dice il proverbio “fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” o anche ” i pensieri della sera non sono mai quelli della mattina”.  Sì una cosa la desidero con grande intensità: calma e pace. La pace non c’è a causa delle guerre economiche e con le armi e non perché ci sono i gay o l’aborto come dice il Papa. Chissà con che vino aveva detto messa quella sera!  E la calma, il rispetto. Se solo queste due cose diventassero un modus vivendi saremmo a posto e il Natale Triste non ci sarebbe più.

L’albero ho dovuto farlo io ( dalle mie parti si tira a sorte e questa volta è toccato a me!) solo rosso  e verde, con due palline bianche. Di vetro. Spero che non si rompano!

DSCN0847