Fa caldo dopo le piogge. Umido. Come se fossi ai tropici, fosse, ma nn ci sono mai stata.
Canzone adeguata all’umore! De Andrè è sempre lui!
Fa caldo dopo le piogge. Umido. Come se fossi ai tropici, fosse, ma nn ci sono mai stata.
Canzone adeguata all’umore! De Andrè è sempre lui!
Il periodo dell’anno più brutto per gli addii è questo. Non che salutarsi perché la vita ci porta per altre strade sia più facile a Natale, anzi, ma in questo periodo c’è gente che va via, e mi lascia qui, a riflettere sul senso degli incontri.
Sabato scorso ho salutato alcune persone che non lo sanno, ma con cui avevo ancora qualche cosa in sospeso. L’occasione è stato un Concerto. Io fra la folla non vedevo nessuno, ma sapevo che erano lì, con gli strumenti e le loro voci per volare lontano, andarsene per sempre felici. Ho pianto, lo ammetto, ma sono stata contenta della profonda emozione perché ho avuto il modo di chiudere un periodo della mia vita in cui anche loro facevano parte.
Dopo l’estate un paio di persone che stimo andranno in pensione, altre che stimo ugualmente andranno altrove. Ci sarà un bel vuoto a settembre. E ci sarà la fatica di riallacciare rapporti , di tessere tele e amicizie, condivisioni e vincere la diffidenza che, specialmente fra noi adulti, ci limita.
Altre volte ritornano e io rimango senza fiato, perché pensavo che non li avrei mai più rivisti. Perché ogni volta mi rimane un retrogusto di pensieri non espressi, domande senza risposta che non ho mai fatto. E forse farle ore è tardi, sbagliato o inutile. Meglio godere del momento e basta.
Ho tagliato anche con un paio di gruppi o meglio con uno ho tagliato, con un altro sto tagliando. Sono lenta a maturare certi concetti, anche perché non è facile, oltre rispondere alla domanda ci sto bene , non ci sto bene. A che cosa mi è servito conoscere e frequentare?
Tagliare con le cesoie per rinascere altrove? Penso sia così. Chissà dove andrò? Tutto in senso metafisico, perché per ora non ci muove, grazie alla Fornero. In ogni caso un abbraccio a tutte le persone che usciranno dalla mia vita e grazie per la compagna che mi hanno fatto. Ma sia chiaro, se ci ritroviamo è come non se ne fossero mai andati!
Dedico a loro un brano musicale creato, e scusate se è poco, perché è una ragazza, da una di queste persone, andate lontano e tornate. E poi chissà.
Se si ritorna significa quanto meno (a) che si hanno ancora gli strumenti dinamici per trasmigrare da un punto all’altro e (b) che si possiede ancora una mappa. Ma pensandoci meglio il punto (b) può essere omesso, delle volte si ritorna per puro caso e, dopo aver detto “Ma dài…” si decide di trattenersi. Quanto a lungo non si sa.
...e navigando con le vele tese io sempre cercherò il mio orizzont
di letture e scritture a cura di giulio mozzi
..E se le mie foto non escono bene è il mondo che non è fotogenico..
Un blog orgogliosamente di nicchia: opera, ricordi e piccole manie di un improvvisato collezionista
Un volo di farfalle
Una delle cose che succede quando scrivi sulla tua vita è che educhi te stesso. Andy Warhol
se puoi immaginarlo, puoi crearlo
Stuff and things.
Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.
Libri. Videogiochi. Pokemon. Disegni. Cavolate, ecco.
Diario di un viaggio verso il cambiamento
Strumentisti di Parole/Musicians of words
buzzing head