La Micia, unico esemplare nero di razza pura casuale, con un occhio guercio a causa della litigata che fece sette anni fa con l’allora figlio suo, sempre aggressivo nonostante la castrazione, si strappa il pelo. A ciocche, con determinazione, lasciando me sgomenta e il suo splendido mantello a chiazze. I ciuffetti di pelo in certi posti dove lei ama stare mi hanno sconcertato. Allora ho cominciato a pensare alle cause di tale fenomeno : allergia alle scatolette e mio senso di colpa per averla abituata a mangiare così, oppure lo struscio del pelo contro siepi, erbe, arbusti trattati con antizanzare, insetticidi ecc, e lì non ci posso fare nulla. Combattimenti con il gatto rosso, ma pare che poi stiano vicini quindi sono amici, lite con qualche cane, ma ne sarebbe uscita messa molto peggio.E anche pulci, ma non è arrossata. Poi le metto le gocce ogni tre mesi. Un bel rompicapo. Decido di caricare la Micia nel trasportino, impresa difficilissima, perché lei sa che il trasportino porta dal veterinario che fa punture e mette le dita in tutti i posti possibili. Caricata con l’apertura del trasportino contro la macchina, in modo che non possa far uscire le unghiette e, come è già successo, liberarsi da trasportino e spaventarmi a morte. Non provate mai a girare con un gatto spaventato e non abituato libero nell’auto! Io quella volta mi sono fermata e volevo abbandonare tutto, ma alla fine ho costretto la belva a tornare al suo posto e ho scoperto la posizione magica del trasportino. Miagolii a parte, il viaggio, breve, è andato bene. Dopo una breve attesa nell’ambulatorio, poso la belva sul tavolo di metallo. Spiego il problema, e la dottoressa, mi chiede:
“E’ cambiato qualche cosa ultimamente?” “Sì sono andata in ferie.”
“Ecco il problema : la micia si stressa e soffre per le sue ferie!”
“E Quindi?” ” Quando torna aspetta che ricresca il pelo!”
In sintesi la mia Micia, che si chiama Anja, si stressa quando io vado via. E’ una bestia molto sensibile e legata alla mia presenza, perché quando mancano gli altri non succede niente. Allora che faccio? Uso i feromoni per tranquillizarla, aspetto il dopo ferie, rimango a casa, o la porto dallo psicologo?
L’altro, quello grigio, intanto approfitta della sua debolezza e dorme dove dormirebbe lei, mangia il suo cibo, ruba le sue coccole. Porto anche lui dallo psicologo per gelosia?
Stavo scherzando. Andrò in ferie ancora qualche giorno, e per la gatta la riempirò di pesce crudo, pregano chi si occuperà di lei di fare molte carezze e andare qualche volta al bar, per portarla a spasso!